Prove tecniche di trasformismo

Linee guida del P.U.C. approvate da una risicata maggioranza

10/08/2015

I toni trionfalistici con i quali il sindaco e la maggioranza di centro sinistra destra annunciano l'approvazione delle linee guida del P.U.C. sono la conferma della distanza tra il mondo reale e quella virtuale che viene raccontata da una straripante organizzazione comunicativa.

La fragilità della struttura amministrativa è caratterizzata dalla inconsistenza numerica a favore di un atto politico di rilevante interesse collettivo.

 La maggioranza, infatti, ha registrato 13 voti, ne mancano 2, più quello favorevole del consigliere del movimento 5 stelle, fulminato sulla via dell'accoglimento dell'emendamento sull'abbattimento delle barriere architettoniche, previste peraltro dalla normativa.

Dunque 14 voti per l'approvazione su 24 consiglieri, non certo un successo.

Il consiglio comunale del 4 agosto  concluso all'alba, in un clima da prima Repubblica, approva un generico elenco di principi  a cui seppur in piccola parte pone rimedio , con contenuti, l'approvazione di 10 emendamenti presentati da Forza Italia.

Alcuni di questi emendamenti, aprono alla possibilità di scelte mirate.  Ad esempio il 2°,  tende a compensare il deficit dei servizi ( 18  mq ad abitante) reperibili in altre zone di espansione. 

Ciò potrebbe consentire un ulteriore addensamento volumetrico nelle aree centrali , magari aree destinate a servizi dal P.R.G. e decentrare  questi in zone periferiche. Per capirci ; i parcheggi del  litorale da ubicare  a Montagnese.

 In definitiva gli emendamenti di Forza Italia tendono a confermare  il  P.U.C. presentato dalla giunta Tedde, con l'orologio dell'urbanistica fermo al 2006.

Il solito mantra della partecipazione e condivisione che accompagna l'oramai mitico cronoprogramma, registra in realtà l'accoglimento di alcuni aspetti marginali delle proposte  dei 4 comitati regolarmente costituiti nelle borgate.

Le decisioni quelle vere  saranno assunte come al solito da una ristrettissima cerchia di persone e le generiche linee guida in realtà altro non sono che un foglio bianco, nel quale i contenuti, stando al cronoprogramma si materializzeranno nell'arco di un anno.

Per la genericità e   la mancanza di una visione complessiva dello sviluppo armonico del territorio i consiglieri  del Partito Democratico hanno fatto mancare il loro voto favorevole preferendo la non partecipazione.

 

Il Segreterio del Partito Democratico

Mario Salis