La politica seria contro le barzellette mascherate da nuovismo

Analisi politica

19/11/2015

Facciamo il punto sulla situazione politica cittadina: Una analisi critica [commentata!]

Non è passata neanche una settimana solare da quando l’UDC, forza coalizzata al sindaco Bruno e quindi forza di maggioranza, decide senza soluzioni di mezzo di uscire dall’alleanza per ragioni di incompatibilità inconciliabili sia politiche che personali.

Il Sindaco sostiene di avere ancora i numeri per governare: 13 consiglieri “compatti” ripete. Nonostante questo, inizia a sondare il terreno delle alleanze cosiddette “programmatiche”…

Non entriamo nel merito di tali sondaggi in generale, restiamo nel nostro piccolo, e ci limitiamo a ciò che conosciamo. Venerdì scorso il Sindaco interpella il Segretario Provinciale del PD Gianpiero Cordedda il quale gli fa presente che ogni interlocuzione riguardante il PD algherese deve necessariamente passare per il Segretario cittadino Mario Salis. Domenica Sindaco e Segretario cittadino si incontrano. Il Sindaco sostiene di avere i numeri per governare ma sonda l’orientamento del suo ex partito [se ha i numeri perché sondare?].

Il Segretario ascolta e riferisce poi alla Segreteria nella serata di Lunedì. La decisone è chiara. Il PD non pone veti preconcetti, apre a soluzioni per il bene della città. Ovvio, per il bene della città, pone alcune condizioni imprescindibili come principi base di tali soluzioni: 1) che la richiesta di sostegno sia chiara ed ufficiale; 2) che le soluzioni siano condivise con tutte le parti politiche cittadine; 3) che siano sulla base di un nuovo programma condiviso [non solo quello della campagna Bruno!]; 4) che si parta da un azzeramento complessivo della compagine amministrativa.

In altre parole, per coerenza, si chiede al Sindaco di riconoscere il fallimento del suo progetto politico e dell’alleanza che lo ha presentato e di iniziare un processo trasparente e pubblico di riprogrammazione della politica cittadina. In tale scenario lui rimarrebbe Sindaco ma il programma, il cronoprogramma, le attività e le responsabilità sono condivise con tutte le forze politiche. Una soluzione che permetta, con obiettivi specifici, chiari e pubblici, di non paralizzare la città e di consentirne anzi il progresso.

Martedì il Segretario Salis e il Sindaco Bruno hanno nuovamente interloquito. Il Segretario ha riferito al Sindaco le decisioni della Segreteria.

Nel frattempo… Vengono annullate le sedute del Consiglio Comunale [perché evidentemente i numeri non ci sono!]. Rimane invece convocata l’assemblea del Parco. E qui sorge naturale la domanda: partecipare o non partecipare? Questo è il dilemma.

In verità, per le persone coerenti questo non è un dilemma. La risposta non può che essere una: esaminato l’ordine del giorno della seduta si è verificato che non vi fosse alcun punto di discussione che potesse in qualche modo risultare critico per la vita amministrativa del Parco [con tutto il rispetto per le comunicazioni del Presidente ed il saluto del direttore uscente Vittorio Gazale, al quale sono andati, in separata sede, i nostri ringraziamenti ed auguri] il PD, sempre per coerenza politica, non partecipa .

Se vi fosse stato qualcosa di cruciale per il Parco sarebbe stato diverso. Ma in questo caso garantire il numero era solo una questione di facciata. Presenziare a quella riunione, [considerato il contesto di crisi politica, taciuta ma esistente!], sarebbe stato solo un modo per adeguarsi ai metodi poco chiari degli accordicchioli sottobanco, del confronto sempre a bassa voce, che ben si sposano con certa malsana concezione della “condivisione programmatica fatta a spezzatino”: questo sì, questo no, a seconda dei casi e delle convenienze…

A questo modo di fare il PD non si presta. O ci sono affermazioni chiare e azioni conseguenti oppure ognuno sta nell’ambito del proprio ruolo politico ed istituzionale.

Intendiamoci bene: è dovere dell’opposizione monitorare l’operato dell’amministrazione e riferire ai cittadini tutte le criticità. E quale pericolo maggiore c’è di una amministrazione che non ha i numeri per garantire lo svolgersi delle maggiori assise cittadine?

E’ bene [ma noi diciamo che è soprattutto doveroso] che gli algheresi sappiano se chi hanno eletto a governarli sia effettivamente in grado di farlo.

A questo punto dell’analisi politica, si rende necessaria una riflessione speciale sull’onestà intellettuale della politica, o meglio, di chi fa politica tanto in maggioranza come in minoranza.

Oggi leggiamo che quel che resta della maggioranza avrebbe i numeri… [teoricamente, ma non in pratica!].

A conferma di questo, l’assemblea del Parco si è tenuta perché il numero legale è stato garantito da certo consigliere pentastellato Ferrara. Il quale con massima coerenza politica ed intellettuale si è presentato con l’intento dichiarato di obbligare l’assemblea ad un necessario chiarimento riguardo alle cartografie [questione che ovviamente non era all’ordine del giorno!], salvo poi limitarsi ad un interventucolo proforma.

Si legge inoltre tra comunicati e post social che chi non ha partecipato all’assemblea del Parco è irresponsabile perché ne paralizza l’attività [vabbè ma quali atti sono stati sottoposti a votazione o processo di approvazione? Quale attività è stata inibita?]

Si legge che chi, pur stando all’opposizione, ieri ha partecipato a quell’assemblea [di fatto facendo la tredicesima stampella di questa rosicata maggioranza], oggi da lezioni di responsabilità, di civiltà e di rinnovato senso della politica.

La verità è che mascherare la propria partecipazione per far tornare i conti matematici imbrogliando quelli politici si chiamava una volta, e si chiama ancora oggi, “inciucio”…

Ma c’è di peggio. Si legge che far emergere la mancanza di numero legale all’assemblea del Parco è stato un atto non solo irresponsabile ma di sciacallaggio perché colpisce di fatto quella unica Consigliera tra i 13 compatti, che non è potuta esser presente [peraltro più che giustificata da ragioni gravi].

Apriamo una parentesi ancora più seria. Alla Consigliera va, con l’onestà intellettuale ed umana che ci contraddistingue, il nostro rispettoso saluto. Ci dispiace per lei, e per la città, constatare con profondo rammarico che proprio i suoi compagni di maggioranza, oggi, anziché proteggerla e garantirle la dovuta serenità, la tirano in ballo, la usano come scudo e la caricano di fatto di una responsabilità immensa: quasi fosse lei, con la sua presenza o meno ad essere l’ago che regola l’equilibrio della città. Ci dispiace sinceramente che quel che resta della maggioranza si attacchi a tali piccoli sotterfugi pur di nascondere la realtà dei fatti.

Ma qualcuno lo vuole dire che non è la presenza o meno della Consigliera a fare la differenza? E allora lo diciamo noi: la differenza la fa il fatto che l’UDC è uscito dalla maggioranza. Ed è uscito non perché non ha più voglia di giocare, ma perché è stanco di giocare e basta!

Se quel che resta della maggioranza ha i numeri, che governi, senza scuse e scusanti. Se non li ha, può andarsene…

Oppure, responsabilmente, per il bene della città, riconoscere il proprio fallimento ed accettare con umiltà l’aiuto delle forze politiche che gli tendono la mano [… alle condizioni di cui sopra, s’intende! ]