Mimmo Pirisi

sulla mensa scolastica

03/12/2015

Tra pochi giorni scadranno i termini per il pagamento della seconda rata della retta che le famiglie algheresi versano per il servizio mensa dei loro figli senza che le stesse abbiano ricevuto delle rassicurazioni e delle risposte ufficiali da parte dell’amministrazione. Il problema infatti è che il nuovo sistema messo a punto per il pagamento del servizio da una parte ha sì eliminato code e i buoni pasto cartacei ma ha introdotto una retta annuale che, seppur divisibile in rate bimestrali, mette in difficoltà più di un nucleo familiare: si sa che l’ottimo è pur sempre nemico del bene.

In un incontro tenutosi ad ottobre tra una rappresentativa dei genitori degli alunni delle scuole d’infanzia e primarie e i rappresentanti dell’amministrazione comunale, ovvero il sindaco Bruno e l’assessore Esposito, erano stati esposti i disagi dovuti a questo cambio di paradigma, tra cui anche la questione del sistema delle eventuali assenze di un ragazzino che superino la quota di contribuzione prevista: in due parole, all’interno della retta versata dai genitori, calcolata anche sulla base del loro reddito, viene decurtata una quota relativa ad un monte assenze previsto, superato il quale è possibile un rimborso solo se si tratta di 10 o 12 giorni di assenza continuativa a seconda del tipo di scuola, primaria o dell’infanzia; uno sconto basato su delle statistiche generali che di solito cozzano con il particolare delle esigenze delle famiglie. Le richieste dei genitori, tornando all’incontro di ottobre, riguardavano sia questo aspetto da rimodulare, ovvero la possibilità di tenere conto di assenze rimborsabili se discostate da un certo numero di giorni non cumulativi rispetto a quelli già previsti, sia di riconsiderare le modalità di pagamento della retta, prevedendo magari ulteriori rateizzazioni, in modo da venire incontro alle esigenze dei genitori e senza dover fornire motivazioni specifiche e segnalando le proprie intenzioni anche solo via e-mail. Il problema infatti è che molte famiglie non possono permettersi di pagare una retta onnicomprensiva una volta all’anno o al bimestre, e qualora ci fossero ritardi, anche per una questione di privacy e di dignità, fornire una giustificazione diventerebbe poco opportuno ed abbastanza avvilente.

In seguito a queste richieste, i rappresentanti dell’amministrazione comunale avevano fornito delle rassicurazioni a voce ma ancora nulla di ufficiale, se si escludono alcuni post su facebook da parte dell’Assessore Esposito, ma a quanto mi risulta i social network non hanno valore di delibera o di documento ufficiale. Inoltre, pare che in questi giorni i genitori dei bambini delle scuole primarie e d’infanzia vengono direttamente contattati, uno per uno, dall’amministrazione per cercare di trovare una soluzione una tantum per ciascuno.

Mi chiedo se invece non sia più conveniente tagliare la testa al toro e modificare il regolamento della mensa scolastica, magari provvedendo ad una formula che risponda sia al problema delle rette non sostenibili che a quello dei buoni non rimborsabili in caso di assenze non continuative, superando il forfait basato sui 146 giorni di presenza scolastica: ovvero qualcosa di simile al pay as you eat, cioè pagare quanto effettivamente viene consumato senza basarsi su calcoli astratti o arzigogoli burocratici. Una semplificazione che aiuterebbe i genitori nelle loro esigenze, eviterebbe ansie e salassi inutili e l’amministrazione non si perderebbe in calcoli astrusi per definire le rette. E’ una proposta migliorativa e come Partito Democratico siamo a disposizione per dare il nostro contribuito per rendere più a misura d’uomo il regolamento della mensa ed aiutare l’amministrazione Bruno ad essere più vicina alle esigenze degli algheresi.

Gruppo Consiliare

Mimmo Pirisi