Lo stato di degrado del Camposanto

che ferisce la dignità umana

24/02/2016

Il degrado del Cimitero di Alghero ha ormai raggiunto il punto di non ritorno: i roghi delle bare e di altri oggetti nei terreni attigui sui cui si affacciano i loculi sono uno degli ultimi atti al limite del lecito e del decoro che violentano quotidianamente il Camposanto.

Poche settimane fa il fumo causato dalla combustione della bare si sprigionava e si diffondeva in tutta la zona di via Vittorio Emanuele: un fumo acre e denso causato del legname con cui sono fatti i feretri (e si spera che in quei roghi non venissero bruciati materiali cancerogeni). L’irresponsabilità, ancora da accertare, direttiva e materiale di chi ha avuto l’idea di appiccare il fuoco in un campo all’aperto e per di più vicino alle tombe ha rischiato di causare in un colpo solo un disastro ambientale ed un potenziale danno per la salute dei cittadini oltre che un affronto incalcolabile alla compostezza di un luogo di preghiera e raccoglimento.

Oramai, sono innumerevoli, certamente troppe, le villanie che il Cimitero affronta ogni giorno: basta fare un giro nella zona per assistere a casi di incuria, lordura e cafonaggine come i cassonetti per i fiori lasciati stracolmi, e spesso riempiti di rifiuti non adatti; le bottiglie di plastica infilate persino tra i cipressi; perdite d’acqua dalle fontane e conseguenti allagamenti; il vociare scomposto di lavoratori e visitatori sin dalle prime luci del mattino; le muffe e le infiltrazioni che divorano l’area dei nuovi colombari a nord-est; i loculi vuoti che dovrebbero ospitare le urne cinerarie riempiti con spazzatura, o diventati ormai sede dei piccioni… Mentre una struttura di recente costruzione che sta già ospitando dei feretri giace incompleta, senza tetto di copertura e nel più totale degrado (per non parlare di un minimo di buon gusto estetico). Suonano come una beffa, poi, i cartelli con il decalogo per il rispetto delle regole del luogo attaccati alla bene e meglio sui muri dei colombari e persino sui cipressi.

Sicuramente non giova la situazione di stallo completo in cui si trovano i lavoratori della In House che attendono risposte per il loro futuro lavorativo a fronte dei paventati licenziamenti per il risanamento della partecipata. Si è paventato l’inglobamento nella rete metropolitana di Sassari del personale che garantirebbe più sicurezze per il loro posto di lavoro.

Il Partito Democratico continuerà a sollecitare in maniera costruttiva l’attuale amministrazione comunale affinché si possano dare delle risposte concrete ai lavoratori.

Rimane però la considerazione che di fronte al rispetto per i morti nulla si può giustificare: il Comune si attivi affinché si ripristini al Camposanto ciò che deve accumunare i vivi e chi non c’è più, ovvero il rispetto della dignità umana.

Capo gruppo PD Alghero

Mimmo Pirisi